Dal terremoto al cablaggio

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Pieve di Cento diventa la prima smart city dell'Emilia

A quasi due anni di distanza dal terremoto che ha colpito l'Emilia, il piccolo comune di Pieve di Cento, nel Bolognese, area del cratere, diventa la prima cittadina dell'Emilia Romagna interamente cablata.

Tutte le imprese e le famiglie del luogo (7mila abitanti) avranno a disposizione la banda ultra larga per la connessione veloce alla rete. Tutto con un intervento a costo zero, grazie a una partnership tra pubblico e privato che fa del piccolo comune, a ridosso del confine con la provincia di Ferrara, un motore di innovazione per tutta la regione.
Pieve, che ha subito danni ingentissimi al patrimonio artistico e culturale, a partire dal crollo della cupola della Chiesa di Santa Maria Maggiore, diventa così la prima smart city emiliana. Il primo lotto della nuova rete sarà inaugurato il 30 marzo e la tabella di marcia prevede il completamento del cablaggio entro due anni. La banda ultra larga servirà anche l'intera area produttiva del comune, dove sono presenti 102 imprese manifatturiere (su un totale di oltre 660). Le aziende potranno così usufruire della connessione superveloce grazie alla tecnologia FTTH (Fiber to the home), che oggi garantisce le migliori performance possibili. La fibra ottica arriva infatti direttamente all'utenza senza intermediazioni di altre tecnologie.
L'intesa che rende possibile il cablaggio dell'intero territorio prevede che il Comune metta le tubature gratuitamente a disposizione di un operatore locale, la società Nexus, che a sua volta investe nella realizzazione del cablaggio in fibra ottica sfruttando la rete di Lepida spa, società in house della Regione Emilia Romagna per le telecomunicazioni e i servizi online della rete della pubblica amministrazione regionale.
Le aziende potranno così usufruire della connessione superveloce grazie alla tecnologia FTTH"Un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e aziende private locali – dice Alessandro Pirani, assessore allo Sviluppo economico di Pieve di Cento - che, se replicato, può consentire di superare il digital divide anche nei piccoli e medi centri urbani di scarso interesse per i grandi operatori di telefonia".
La formula individuata potrebbe infatti accelerare gli investimenti per raggiungere gli obiettivi fissati dall'Agenda digitale Europea: entro il 2020 i Paesi Ue dovranno assicurare ai cittadini l'accesso a internet a una velocità superiore a 30 megabit al secondo e a 100 megabit per almeno il 50% delle famiglie. "Superare il digital divide – osserva Simonetta Saliera, vice presidente della Regione - significa creare reale uguaglianza di servizi e opportunità per tutti i cittadini".