Pieve di Cento, dopo il terremoto il paese riparte dalla fibra ottica

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Pieve di Cento, piccolo comune di 7 mila abitanti alle porte di Bologna, riparte dalle infrastrutture digitali.

Dopo il terremoto del maggio 2012, che ha danneggiato gravemente il paese emiliano, il 30 marzo l’amministrazione guidata dal sindaco Sergio Maccagnani ha presentato «Pieveloce», un progetto che nel giro di 2 anni è destinato a portare nelle case e nelle aziende di tutti i cittadini di Pieve la fibra ottica più veloce attualmente sul mercato. Quella che sfrutta la tecnologia Ftth (Fiber To The Home), per collegare ogni utenza in modo diretto, senza l'intermediazione di altre tecnologie.

Grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, il cablaggio di Pieve di Cento non prevede costi per i cittadini. Le tubazioni sono infatti di proprietà del Comune, e il resto degli investimenti è sostenuto dall'operatore telefonico locale Nexus Srl e da Lepida Spa, la società pubblica costituita dalla Regione Emilia Romagna per gestire la rete regionale a banda larga delle pubbliche amministrazioni. Nexus ha scelto di realizzare il cablaggio a proprie spese, appoggiandosi alla rete già esistente di Lepida.Fibra Ottica a costo zero La nuova autostrada digitale è parte di un percorso di innovazione avviato dal Comune dopo il terremoto, per realizzare una rete civica su piattaforma open source. Un progetto di smart city che passa per pieveminismart.it, il portale che punta a ridare vita al centro storico di Pieve di Cento attraverso le nuove tecnologie. Gesti concreti, come la fornitura a tutte le scuole di una lavagna multimediale, contro il 16% della media nazionale. L'amministrazione comunale di Pieve spera che fibra ottica e smart city spingano le famiglie a tornare a vivere nel piccolo centro, e le aziende a riprendere le quote di mercato perse dopo il terremoto.