Il comune mette a disposizione proprie tubazioni per la fibra ottica

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Da città terremotata a smart city. A distanza di quasi due anni dal terremoto che ha colpito l'Emilia, il comune di Pieve di Cento, in provincia di Bologna, mette a punto un piano di ricostruzione in chiave innovativa. Tutti gli abitanti avranno infatti a disposizione la banda ultra larga per la connessione veloce alla rete internet. E con un intervento a costo zero, grazie a una partnership tra pubblico e privato, che ha interessato il Comune di Pieve, la Regione Emilia-Romagna e l’operatore di telecomunicazioni Nexus srl.
Progetto Ultranet, partnership pubblico-privato La costruzione di questa nuova infrastruttura è uno dei primi risultati del progetto UltraNet, promosso nell’ambito del Piano Telematico dell’Emilia-Romagna, ed è stata possibile grazie alla definizione di un modello innovativo di partnership tra pubblico e privato messo a punto da Lepida Spa, la società in house degli enti locali emiliano-romagnoli che si occupa di telecomunicazioni e amministrazione digitale.
Un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e aziende private locali – dice Alessandro Pirani, assessore allo Sviluppo economico di Pieve di Cento - che, se replicato, può consentire di superare il digital divide anche nei piccoli e medi centri urbani di scarso interesse per i grandi operatori di telefonia.

Nel dettaglio, secondo quanto definito nel modello, il Comune ha messo a disposizione le proprie tubazioni per la posa delle infrastrutture di rete, e Nexus ha a sua volta effettuato il cablaggio in fibra ottica, sfruttando anche l’esistenza della rete Lepida, realizzata negli scorsi anni su impulso della Regione e degli enti locali per connettere in banda larga tutte le pubbliche amministrazioni dell’Emilia-Romagna.Un'operazione a costo zero grazie a una partnership tra pubblico e privato che accelererà la connessione del paese
Vantaggi anche per il Comune: l'operazione andrà a beneficio sia dei cittadini e delle imprese locali sia del Comune che potrà sviluppare sistemi di videosorveglianza territoriale e servizi di telecontrollo della pubblica illuminazione, degli allarmi, dei semafori e dei cartelloni pubblicitari e informativi. In aggiunta, l’ente potrà sviluppare innovative soluzioni di telefonia digitale e fornire ai cittadini e ai turisti nuovi punti di accesso per la navigazione gratuita senza fili. Un modello da seguire:benché il recente decreto scavi offra una soluzione a costi inferiori per la posa della infrastruttura in fibra ottica, bucare strade e marciapiedi per mettere giù un tubo ove già ce ne sono è un modello poco sensanto in tempi di Spending Review. Megli investire i soldi in messa in sicurezza del territorio e sfruttare, come ha fatto Pieve di Cento, quello che c'è già.